Come trovare finanziamenti per la tua idea

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Quante volte ti è capitato di avere un’idea brillante, di pensare ad un progetto e vederne chiaramente i vantaggi, le potenzialità e magari anche la capacità di migliorare la tua vita e quella degli altri?

Siamo animali progettuali, le idee che abbiamo sono il nostro modo di proiettarci nel futuro e di plasmarlo a seconda delle nostre aspettative e dei nostri bisogni.

Purtroppo però un’idea, per quanto brillante e rivoluzionaria, resta spesso solo un’idea, perché si scontra contro i limiti di realizzazione, sia tecnici ma soprattutto economici.

È piuttosto raro, infatti, che chi ha una buona idea abbia le risorse per svilupparla concretamente e questo porta spesso le persone a rinunciare, non avendo neppure la possibilità di verificare l’effettivo valore della propria intuizione.

Eppure le alternative a una rinuncia a priori sono diverse, anche grazie alla trasformazione digitale, che in molti casi ha cambiato radicalmente l’approccio allo sviluppo di alcuni business.

Ma andiamo con ordine: durante la lettura di questo articolo esploreremo insieme tutti i principali metodi per ottenere un finanziamento per la tua idea.

E non finisce qua! Abbiamo deciso di esagerare: potrai scaricare gratuitamente un caso studio di successo dove sono stati ordinati tutti gli step che hanno garantito il successo per la raccolta fondi di colui che è diventato tra i nostri migliori clienti. 

Potrai scaricarlo in PDF al termine dell’articolo.

Fermati: se in questo momento stai pensando di scorrere tutto l’articolo fino in fondo per scaricarlo sappi che è un errore.

C’è un motivo preciso se lo abbiamo messo in fondo, prima della pratica è importante studiare la teoria: potrai certamente seguire il caso studio e applicarlo per la tua idea passo dopo passo tuttavia prima è meglio conoscere tutte le strade.

Quindi continua a leggere perché stai per scoprire tutte le vie per ottenere finanziamenti per la tua idea.

Quando il finanziamento arriva dalla rete

Un modo per finanziare la propria idea è usare la rete come canale di raccolta di risorse. 

Con questo preciso scopo sono nati diversi siti, ma il più famoso è senza dubbio Kickstarter, la piattaforma statunitense nata proprio per dar vita ai progetti creativi.

Il concetto, infatti, che sta alla base di questo sito è quello per cui tanti piccoli contributi possono far nascere una buona idea, a condizione che la buona idea abbia la forza necessaria per convincere le persone.

Ed è qui che sta il punto: chi mette la propria idea su Kickstarter non deve cercare semplicemente dei finanziatori, ma dei veri e propri supporter che partecipino il più possibile alla realizzazione.

Per molti aspetti, Kickstarter si inserisce in quella forma di narrazione positiva della sharing economy, in cui attraverso la condivisione di idee e risorse individuali è possibile attivare un circolo virtuoso fatto di collaborazione alveare capace di cambiare in meglio la vita di tutti.

Ma concretamente, come funziona Kickstarter?

Dopo esserti iscritti alla piattaforma e aver creato un proprio account, si può iniziare la raccolta fondi, rispondendo ad alcuni form relativi alla campagna di finanziamento che si vuole creare (categoria, titolo, nazionalità, etc.).

In seguito, si entra nel vivo del progetto: proseguendo nella navigazione, infatti, si avrà accesso alla scheda completa per la creazione della campagna di raccolta fondi dove sarà fondamentale inserire informazioni relative all’ideatore, ma soprattutto relative al progetto che si vuole realizzare, le motivazioni che vi sono alla base e i cosiddetti reward, ovvero i riconoscimenti.

I reward sono un aspetto fondamentale del funzionamento di Kickstarter: chi finanzia di più può ottenere dei riconoscimenti maggiori, come ricevere un campione in anteprima, accedere a una scontistica esclusiva, ottenere la versione premium del prodotto a condizioni favorevoli.

Insomma, i reward permettono di sfruttare un meccanismo premiale che serve a coinvolgere ancora di più i finanziatori.

Per questo, bisogna scegliere con attenzione quali e quanti reward dare, perché sono la vera leva per incuriosire e invogliare l’utente, che è disposto a pagare di più per ottenere qualcosa di speciale.


Del resto, chi di noi non vorrebbe ricevere un premio per la propria fiducia?

Inoltre, i reward servono anche per rendere la nostra idea più reale agli occhi degli utenti, che possono figurarsi una ricaduta concreta del proprio investimento e misurare anche le nostre ambizioni: più i livelli di investimento-reward sono definiti e accurati e più aumenta la credibilità della nostra campagna di raccolta. 

Il successo su Kickstarter è questione di racconto

Ma una volta che la nostra idea è caricata, il lavoro è finito?

Certo che no, anzi, il bello arriva adesso! Non basta presentare l’idea, occorre raccontarla.

In questo senso, lo storytelling è fondamentale come leva per attirare i finanziatori, che devono essere coinvolti da una narrazione capace di ingaggiarli anche emotivamente.

Del resto, tutti noi vogliamo essere parte di una storia a lieto fine e ogni idea che si realizza è una storia a lieto fine: se si riesce a trasmettere questo, allora la fiducia degli utenti andrà molto oltre al contributo economico.

È chiaro che per riuscire ad essere così convincenti bisogna seguire delle strategie ben precise, che possono richiedere una piccola cifra iniziale da investire in campagne marketing online per far conoscere a tutti il nostro progetto e soprattutto per realizzare dei contenuti che la valorizzino al massimo.

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Per questo, occorre scrivere tanto e scrivere bene: la descrizione della propria idea, di sé stessi e degli awards deve essere il più possibile memorabile e originale, per emergere in mezzo ai tanti altri progetti.

Ma non basta. 

Bisogna anche prevedere un budget per una comunicazione aggiuntiva, creando un sito web, una newsletter e, perché no, dei messaggi speciali di aggiornamento per mantenere vivo l’interesse e il coinvolgimento dei propri supporter, spingendoli magari al passaparola.

E dopo aver scritto, occorre anche metterci la faccia, poiché se è vero che una foto vale più di mille parole, un video ne vale più di diecimila. 

Raccontare con la propria voce, guardando negli occhi direttamente gli utenti, permette di accorciare molto le distanze e di far immaginare concretamente cosa si vuole realizzare.

“Non basta immaginare, occorre vedere per davvero”

Ovviamente tutti questi strumenti sono molto utili e necessari, ma non sempre sono sufficienti.

Del resto, limitarsi a raccontare un’idea significa far lavorare l’immaginazione dei propri finanziatori, ma tutt’altra cosa è fargliela vedere realizzata.

Ecco perché è fondamentale sviluppare un mockup del proprio progetto, ovvero una realizzazione a scopo illustrativo o meramente espositivo di un oggetto o un sistema, senza le complete funzioni dell’originale.

In questo modo, sarà possibile definire realisticamente i contorni della tua idea, facendola apparire come più realizzabile agli occhi di chi la vede per la prima volta.

Tra l’altro, più il mockup è curato e ben realizzato e più è facile provocare il famoso Effetto Wow.

Ovviamente, creare un mockup non è semplice e richiede delle competenze tecniche molto precise che non è detto si abbia in partenza: pertanto, può essere necessario fare un piccolo investimento iniziale per rivolgersi a dei professionisti in grado di dare una forma alle tua idea.

D’altro canto, un mockup serve anche per fare un primo passo per capire la fattibilità effettiva di ciò che si è immaginato.

Inoltre, proprio la presentazione di un mockup è uno dei requisiti per accedere a un’altra forma di finanziamento utile a dare corpo alle nostre idee.

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Il finanziamento istituzionale: gli incubatori di startup

Come si è detto sopra, ci sono tanti modi per realizzare le proprie idee: oltre a Kickstarter (e a piattaforme simili come Indiegogo e Crowdfundme) ci sono altre realtà da poter sfruttare.

I primi sono i cosiddetti incubatori, che sono organizzazioni che accelerano la nascita di un’impresa grazie a un processo sistematico, con vari passaggi, strumenti di sostegno finanziario e non solo. 

Per poterci entrare è necessario passare una sorta di esame di sostenibilità del proprio progetto: davanti a un board di professionisti diversi si racconta la propria idea e un ipotetico business plan.

Se il progetto risulta fattibile dal punto di vista legale ed economico e soprattutto presenta delle prospettive interessanti, allora si entra all’interno dell’incubatore che inizia a finanziare il progetto. Ma ovviamente niente si fa per niente.

Gli incubatori, infatti, erogano finanziamenti acquistando quote dell’impresa, nella prospettiva di vederne crescere il valore per poi realizzare delle plusvalenze, e fornendo servizi di vario tipo, dallo spazio di lavoro a diverse forme di consulenza.

Sebbene gli incubatori siano in molti casi utili sia per la realizzazione di un progetto sia come occasione di formazione e di networking, più di una perplessità è stata sollevata negli anni sul loro funzionamento.

Ne ha scritto bene Wired:

“Accanto a organizzazioni e professionisti seri, qui da noi c’è un proliferare di gente che vende servizi alle startup” Dice Paolo Landoni, docente del Politecnico di Torino […] A molte di queste persone non interessa che le imprese abbiano successo. Anzi, è meglio che le società restino piccole: sarà più facile vendere le consulenze dell’avvocato giusto, del commercialista bravo o del notaio non troppo caro

Del resto non è facile trovare la startup che diventerà milionaria e quindi molte realtà si sostentano cercando bandi pubblici o svolgendo altre attività collaterali senza far decollare di fatto nessuna nuova impresa.

Per questo, occorre valutare attentamente il tipo di incubatore con cui si decide di collaborare, provando a quantificare il valore dei servizi offerti e soprattutto conteggiando il numero e l’ammontare dell’exit, cioè delle partecipazioni vendute una volta che la startup esce dal circuito di potenziamento.

Bandi pubblici: come accedere alle risorse messe in campo dalle istituzioni

Infine, un altro modo per poter realizzare la propria attività è quella di rivolgersi ai bandi pubblici nazionali e internazionali, per accedere alle risorse necessarie per realizzare la propria attività.

In questo caso, la prima cosa da fare è quella di scegliere attentamente la tipologia di bando, dal momento che ne esistono di tanti tipi, che si rivolgo a progetti specifici, i quali devono avere determinati requisiti (di scopo, territoriali, di età degli ideatori, etc.).

Anche l’Europa rappresenta un’interessante promotrice di bandi a cui si può accedere direttamente dai siti ufficiali in cui caricare il proprio progetto.

Come per gli incubatori, anche per l’accesso ai bandi è necessario fornire una presentazione della propria idea, che contenga tutte le informazioni più importanti e una prospettiva di sviluppo.

Un elemento critico legato a questa modalità di finanziamento è la vastità delle opportunità, che devono essere monitorate spesso per evitare di oltrepassare le deadline.

Inoltre, per la partecipazione ai bandi può essere necessario allegare numerosi documenti, per assicurare la massima trasparenza dell’assegnazione: pur non essendo un problema, questo può tradursi in una notevole quantità di lavoro che non è facile svolgere da soli.

Per questo, molti mettono in conto di rivolgersi a professionisti specializzati proprio per gestire la parte burocratica e aumentare le probabilità di ottenere le risorse.

Infatti è esattamente quello che facciamo e devi sapere che in Idea Builder abbiamo una persona di riferimento che si occupa esattamente di questo, sia per noi che per i nostri clienti: contattaci per avere ulteriori informazioni a tal proposito.

E una volta ottenute le risorse necessarie, che si fa?

Beh, intanto sei arrivato a metà della realizzazione del tuo progetto, grande!

Adesso ti serve qualcuno che faccia fruttare i tuoi sforzi e ti aiuti a rendere fattibile quello che hai immaginato.

Del resto, per trasformare un’idea in una storia di successo serve gioco di squadra.

Ecco perché noi di Idea Builder abbiamo messo insieme un team capace di lavorare in sinergia, in modo trasparente, per abbracciare la tua idea e darle la forma migliore.

A noi piace immaginare le cose, ma preferiamo renderle reali.

Ci basta solo un questionario, che serve per chiarirci le idee (e forse anche a chiarirtele) e allinearci con il tuo modo di pensare: 

Siamo convinti che tra ciò che immagini e ciò che puoi fare ci deve essere solo una collaborazione di qualità e un rapporto paritario.

Ed ora è il momento di toccare con mano la consistenza di come alle parole facciamo seguire azioni concrete: fine della teoria ed inizio della pratica.

All’inizio dell’articolo ti avevamo promesso che avresti potuto scaricare in PDF il Caso Studio, al suo interno troverai tutti gli step che hanno permesso la buona riuscita della raccolta fondi.

Eccolo qui, buona lettura e dacci dentro a realizzare la tua idea. Spero che questo articolo ti abbia fornito la giusta spinta e le informazioni necessarie per procedere seguendo la strada giusta per te. 

Se ti va facci sapere che ne pensi nei commenti e quale percorso hai scelto. Un saluto, alla grande  e al prossimo articolo.

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